lunedì 10 agosto 2020

#BODYSHAMING - Quando il nemico è in casa.



Ricevo ogni giorno decine di messaggi privati con svariate richieste di aiuto o semplicemente piccoli sfoghi personali in cerca di conforto. Ultimamente, un tema in particolare, sta diventando più presente e quindi ho pensato di parlarne qui.

Da premettere che non sono una psicologa quindi, come sempre, parlo solo per esperienza personale.

Da sempre le persone grasse (che non è un insulto ma un aggettivo che utilizziamo male) hanno avuto a che fare con il dito puntato contro. Sin da piccole hanno sempre ricevuto commenti, consigli non richiesti, insulti, derisioni, ecc.


Quando a farlo è una persona sconosciuta, o comunque che sta al di fuori della propria famiglia o cerchia stretta di amicizie, la cosa è ugualmente mortificante ma per certi versi ci gira attorno, si facendoci del male, ma non così tanto quando il dito puntato cotro di noi è quello di una persona che amiamo e che presumibilmente dovrebbe amare noi.

Leggo di molte esperienze dove il "nemico" è un genitore, un parente, un amico o il partner. Ed ogni volta è davvero triste.

Perchè no, non stiamo parlando di amorevoli consigli sul cambiare stile di vita, ma di veri e propri insulti, velati o meno, che feriscono profondamente.

Io ho avuto la fortuna di avere pochi casi di body shaming in famiglia. Quella che continua ancora imperterrita è mia nonna. L' ha sempre fatto, a mò di consiglio non richiesto, cioè non mi ha mai insultata, però il suo occhio critico è stato sempre presente nella mia vita. 

Questo mi ha fatto soffrire? 

Probabilmente da piccola si, ma non ricordo.

Non sono una persona forte, semplicemente cerco sempre di capire il perchè, il contesto, la persona, e mi comporto di conseguenza.

"Picchì tu non manci assai u sacciu, è ca ta mmoviri." 
 Perchè tu non mangi tanto, ma dovresti fare movimento.

"Ma sta maglietta accussì cutta?"
Ma questa maglietta così corta?

"A tia non ti interessa veru ca cu stu vistitu pari chiù grossa?"
A te non importa vero, che con questo vestito sembri più grassa?

Sbuffo, rido e quando ne ho voglia cerco di spiegare, si ancora oggi, ma ogni volta che ci vediamo avrà sempre da ridire sul mio crop top, i miei shorts, la mia pigrizia...

È mia nonna e le vorrò sempre un bene dell'anima,  rompe? Sempre. Mi tange la cosa? No.
Perchè?
È una persona di altri tempi, con una mente di altri tempi, lo fa con cattiveria? No. Questo è importante.

Molte di voi invece mi raccontano cose assurde, che vanno oltre al commento di una nonna.
Veri e propri insulti, anche pesanti,  e con questi, a mio parere, non basta semplicemente riderci su e fare spallucce.

E quindi cosa fare?

Non ho la soluzione definitiva.
Non lo so.

So solo che io non permetterei mai a nessuno di insultarmi pesantemente, né per il mio aspetto fisico né altro, che sia parente, amico o partner.

Ma posso capire che puoi interrompere la relazione con un partner che si comporta in un determinato modo. Perchè si, non si subisce, si molla. Non sono cavolate, è maltrattamento psicologico e non si scherza su queste cose.

Puoi smettere di frequentare amici e parenti...

Ma quando sono i genitori, come si fa?
Ve lo ripeto, io non lo so.

Sicuramente, come in ogni caso, non farei mio il pensiero che una persona ha su di me. 
Questo è fondamentale.
Se mi insultano, ed io acconsento, significa che la penso allo stesso modo.
E se la penso allo stesso modo, invece di subire, faccio qualcosa per cambiare e per stare bene, prima con me stessa, e poi di conseguenza con gli altri.

Se mi insultano e non la penso allo stesso modo, devo farmi valere.
E non cadendo in basso come fa chi punta il dito contro. Se non sei una cattiva persona non puoi batterli in cattiveria, perderesti.
Devi farti valere con le parole e i fatti. Dire con fermezza di smetterla, che non è giusto, che non è assolutamente un aiuto e che soprattutto non è così che si vive in maniera civile, specialmente in famiglia.

In poche parole.
Non puoi cambiare gli altri, ma puoi farti valere. Perchè tu vali, senza ma e senza se.

Lo so, sicuramente non servirà a nulla questo mio post, ma volevo dirvi come la penso in merito.
E magari se qualche "puntatore di dito" passa a queste parti, leggendo quanto sia schifoso un certo tipo di comportamento, si fa due domande.

Adesso vi lascio con una frase, non mia, che riassume tutto in poche parole.

"La vita è un pugno nello stomaco solo per chi se lo fa dare".

2 commenti:

  1. È proprio vero, alcune volte non si commenta con cattiveria ma con superficialità, non tenendo conto che le parole feriscono come e forse più di una spada

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    1. Ciao . Mi è piaciuta molto la frase,di non fare nostra l'opinione che qualcuno ha di noi. E poi è vero devo reagire ,ma con intelligenza.

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