mercoledì 23 gennaio 2019

#ABITODASPOSA 👰✨ La mia esperienza! Non è tutto oro quello che luccica! 👎🏻🤦🏻‍♀️

















Inizio dicendo che ero super convinta di fare tutto in modalità super low cost, già giravo sui vari shop cinesi online del settore e  screenshottavo gli abiti che mi piacevano di più. 
Non sono al verde, ma quasi, e i soldi per un "abito da Atelier" non ci sono proprio! Però un bel giorno la mia nonna mi disse: "L'abito da sposa te lo compro io!" e niente, ogni tanto una gioia!


Abbiamo iniziato a fine Ottobre a frequentare le fiere degli sposi, anzi, diciamo che abbiamo iniziato e finito a fine Ottobre, perchè ne è bastata una!

In questa nostra unica full immersion in bianco e lustrini ho preso il mio primo appuntamento con un atelier di abiti da sposa.
La mia prima domanda (alquanto scettica) alla tipa dello stand è stata: "Ma ne avete collezioni Plus Size?" La risposta è stata positiva ma la mia scetticità non andò via.

L'atelier in questione era "Lady Grazia" (di Giarre) dove, cugina prima e sorella dopo avevano acquistato il loro abito da sposa e dove io ero quasi sicura di non trovare nulla di mio gusto.

Ero presente alla scelta dei due, ma ricordo vivamente l'ultima, quella di mia sorella, la più recente insomma, dove scelse il primo abito provato scartando quasi subito gli altri 4/5 che le avevano proposto.

Il primo abito, il primo! 
Così senza indugi, senza voler provare altro in altri posti, a mio parere assurdo! Così assurdo che fino a poco tempo fa per me era una cosa inaccettabile!













Il giorno della prova, ero contenta ma non emozionata. Portai con me mamma, nonna e suocera. Si la suocera. Lei ha solo 3 figli maschi e mi sembrava bello, da donna a donna, farle fare questa esperienza.

L'Atelier Lady Grazia è molto elegante ma nello stesso tempo confortevole. Il personale ti mette subito a tuo agio e ti apre davanti 2/3 cataloghi per capire un po' cosa ti potrebbe interessare.

A me ne piacevano pochi, uno o due, e neanche per intero. Una tragedia!

Mi fanno accomodare nella sala prove(non so se si chiama così ma va beh) mentre le altre donne aspettano nella reception.

Intanto mi spoglio e mi accorgo di aver messo i collant al contrario, dettagli, e appena vedo quei tacchi, che poco dopo avrei dovuto mettere ai piedi, sgrano gli occhi guardandomi intorno tipo: "Ma che ci faccio io qui?!"












Questo breve momento imbarazzante venne interrotto dall'arrivo del primo abito... che meraviglia!

Faccio scendere giù le spalline del reggiseno, alzo le braccia al cielo e le due incaricate (una delle due tra l'altro era proprio la titolare) mi fanno indossare la prima nuvola di tessuto bianco.

L'abito era una taglia in meno della mia, trattengo il respiro e si chiude. Era davvero bello, mi guardavo allo specchio e mi vedevo meravigliosa... non so se era vero o era solo l'apnea...


Entrano le dame e mi vedono, tutte approvano il vestito ma ovviamente ne avevo altri da provare!

Via il secondo, il terzo, il quarto, il quinto...niente, nella mia mente mi vedevo bene solo col primo. Quindi riprovo quello e MAGIA.
Comincio a guardarmi allo specchio facendo un movimento senza rendermene conto e la titolare esclama: "Stai facendo il  ballo della sposa! Questo sarà il tuo vestito!"






















Si, ok, certo, tu devi vendere, cosa dovresti dirmi?

Niente. Esco da lì sicura di dover visitare altri atelier, anche se quell'abito era davvero bello ed il prezzo pure!

Il secondo appuntamento che avevo preso era quello in cui credevo fortemente. Avevo chiamato io in negozio e, nonostante l'aria scocciata della tipa aldilà del telefono che mi diceva ripetutamente che era troppo presto, fissai la data.

Stavolta portai con me mamma, sorella e nipotine. Mezz'ora circa in reception sole con 3/4 cataloghi.

Finalmente arriva il momento ed entriamo nella sala prove.

Arriva il titolare, il famosissimo Polisano che mi guarda con aria leggermente disgustata e mi chiede: "Hai già provato abiti? Che taglia porti?". Io contenta come una cretina (ero sicura di trovare lì mio abito) risposi: "Si ho già provato qualcosina, comunque indosso una 54/56". Lui mi guardò ancora con aria nauseata e esclamò: "Magari una 58!"















Mah, me ne hanno parlato così bene che bypasso tutto, sarà in una giornata no, che ne so!

Iniziano a farmi provare abiti di due o 3 taglie più grandi, che neanche vestivano bene, visto le piccole e inutili mollettine che invece di stringere saltavano per aria ogni 5 secondi.
Abituata alla prima prova, dove indossavo gli abiti da sopra, trovai alquanto scomodo doverli far entrare da sotto. Con quei tacchi era davvero imbarazzante stare in equilibrio con un piede mentre inserivano della stoffa senza fine sotto di me.

5/8 abiti? Non ricordo quanti ne provai, la mia mente è andata in tilt dopo aver sentito una parola.

Mentre indossavo il boh... quarto o quinto abito, che lasciava le spalle totalmente scoperte, arrivò il grande e rinomato Signor Polisano, sempre con quella sua faccia, che dopo un po' notavi avevano tutti lì dentro, disse: "Beh qui poi possiamo nascondere LA MASSA con del bla bla bla..." e mentre parlava toccava  a mani aperte le mie spalle con una smorfia tra il disgustato e il caritatevole.





Ok, ho delle spalle larghe, due braccia che neanche a me fanno simpatia ma MASSA?! In un Atelier da sposa? MASSA?! 





Andò via, provai di nuovo un abito, quello che mi faceva meno cagare (scusate eh, ma so essere poco elegante anch'io) e con gentilezza, vi giuro ero stranamente calmissima, chiesi il prezzo. 

La dipendente, sempre scocciata, cominciò a dire che lei non parlava di prezzi che per quello bisogna parlare con il titolare e bla bla bla... TESORO, COSA MI RACCONTI?! Vai e chiedi!



















Tornò, il prezzo non era male, ma niente non mi piaceva. Comincio a dire che è bello, ha un buon prezzo, ma che non è il mio vestito.
In quell'istante la scortesia, e la bassa professionalità, toccò picchi elevati. La tipa, che mi stava aiutando a togliere l'ultimo vestito, che sapeva che avevo già provato abiti in un altro atelier, cominciò a screditarlo velatamente (anche non tanto) dicendo che i tessuti e la prestigiosità del capo che avevo addosso non aveva niente a che vedere con gli altri che avevo provato altrove!













Mi ricomposi e con faccia sconcertata guardai mamma e sorella che ricambiarono incredule e andammo via salutando educatamente. Cosa che il titolare non fece. Neanche alzò lo sguardo dalla scrivania a dire la verità.

Uscite da lì, sconvolte, entrammo in auto e lì capii subito che avevo voglia di riprovare il primo abito da sposa della mia vita. 

Visto che eravamo nello stesso paese del primo atelier andammo lì e, senza appuntamento e ad ora di chiusura, la titolare, con un sorriso, mi fece riprovare quell'abito e lì dissi: "Si, è lui!"






Alla fine anch'io ho scelto il primo vestito indossato, come mia sorella e nello stesso posto! Mai dire mai Chicas, mai!

Adesso voglio un attimo precisare alcune cose sulla mia esperienza nell'Atelier Polisano Spose

Tutto quello che vi ho raccontato è reale e ci sono rimasta davvero male. Non per me, assolutamente! Io ho una stima di me stessa che Beyoncé levate. Ma mentre ero lì, e  anche dopo, pensavo a tutte quelle ragazze che sono passate da quel negozio prima di me e che lo faranno dopo.
La cosa assurda è che ho ricevuto tanti feedback positivi su questo atelier ed ero proprio entusiasta all'idea di visitarlo.
Spero solo che sia stata un'esperienza unica, solo mia, e che non trattino tutte così. Non voglio neanche immaginare ad abiti scelti solo perchè: "Tesoro non troverai nulla di meglio per la tua MASSA!"



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